Intervista a cura di Rosanna Lanzillotti
http://www.art-litteram.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1009%3Aintervista-a-ester-cecere&catid=75%3Ainterviste&Itemid=27
INTERVISTA a ESTER CECERE
Scrittrice di poesia e narrativa
E’ un mattino d’estate. In un paesino di Puglia, nel sud dell’Italia, dove il sole fa sentire il suo calore già dalle prime ore del giorno.
Sono in attesa di una poetessa e narratrice che per la prima volta ho la possibilità di conoscere personalmente.
Dalla pienezza delle sue opere nascono
Fragile. Maneggiare con cura (Poesia) Ed. Kairós
Istantanee di vita (Narrativa) Ed. Kairós
Mi aspettavo di incontrare una donna corporalmente imponente e quasi autoritaria. Ecco invece che da una vettura utilitaria, accompagnata da un uomo discreto e scrutatore, esce con fare femminile e riflessivo, un fisico minuto, delicato che svela il carisma di una grande donna:
ESTER CECERE
Inizia così il nostro incontro sotto il cielo azzurro dell’Alto Salento:
1. Buongiorno Ester. Raccontami un po’ di te.
Sono sposata ed ho due figli. Sono ricercatrice al Consiglio Nazionale delle Ricerche da circa 30 anni. Amo svisceratamente il mare e la lettura. Il mare però detiene il primo posto.
2. Quali opere desideri citare tra quelle già pubblicate?
Burrasche e brezze (Poesia) - Il Filo, Roma, 2010
Come foglie in autunno (Poesia) - Edizioni Tracce, Pescara, 2012
Fragile. Maneggiare con cura (Poesia) - Edizioni Kairós, Napoli, 2014
Istantanee di vita (Narrativa) - Edizioni Kairós, Napoli, 2015
Con l’India negli occhi, con l’India nel cuore (Poesia) - Wip Edizioni, Bari, 2016
3. Dove, quando e come nasce Ester Cecere scrittrice?
Dove nasce: la scrittrice che è in me nasce tra il mar Mediterraneo e la terra di Puglia.
Quando nasce: in tenera età avverto già il desiderio di esporre per iscritto i miei pensieri, le mie riflessioni. Tutto ciò accade insieme a mio nonno che inizialmente ha trascritto i miei primi pensieri, fiabe e racconti. Poi ho iniziato con le poesie e da quel momento non ho mai più smesso.
Il mio primo libro di poesie dal titolo Burrasche e brezze è stato pubblicato nel 2010 da Il Filo editore. Non ha un andamento temporale.
Nel 2012 esce Come foglie in autunno e successivamente Fragile. Maneggiare con cura
Come nasce: poeti si nasce non si diventa. Sono doni congeniti.
4. Cosa ti ha portato a dedicare il tuo talento alla poesia? E qui faccio riferimento a Fragile. Maneggiare con cura
La poesia si impone. Hai un’emozione – qualcosa che ti colpisce e ti resta dentro. Quindi o scrivo ciò che mi colpisce su qualsiasi cosa trovo oppure scrivo dopo un po’ di tempo soprattutto se le emozioni sono troppo forti. Esse hanno bisogno di decantare, di riposare. Nel mio silenzio ritrovo quelle emozioni decantate che mi permettono di scrivere dopo aver elaborato l’emozione stessa.
5. Cosa lega la tua vena poetica alla narrativa? Per esempio in Istantanee di vita.
Perché questo cambiamento?
Esprimersi tramite la narrazione è completamente diverso dall’esprimersi in poesia. In poesia c’è molto non detto, si lascia molto spazio all’interpretazione del lettore. Ad un certo punto della mia vita, ho sentito l’esigenza di comunicare in maniera più esplicita e di concedermi un po’ più di spazio; così sono nati i racconti brevi pubblicati in Istantanee di vita. Sono racconti d’impronta realistica che prendono spunto da eventi realmente accaduti. Forse potrebbero sembrare banali, ma in realtà non lo sono poiché offrono spunti di riflessione che ci inducono a ricevere degli insegnamenti di vita. Ho avuto il coraggio di riportare su carta momenti realmente vissuti da me stessa e dai miei amici.
6. Perché hai scritto racconti brevi?
A questa domanda, solitamente rispondo scherzando: “Perché non ho il tempo di scriverli lunghi”. In realtà, questo è vero solo in parte. Il genere letterario del “racconto breve” si è sviluppato in Italia fra il XIII ed il XIV secolo con Boccaccio e ha conosciuto periodi di alti e bassi per quanto riguarda il gradimento da parte dei lettori. Personalmente, amo questo genere letterario, perché, come autore, mi consente di “trasmettere il messaggio” più rapidamente di quanto potrei fare con un romanzo; inoltre, esso esalta la mia capacità di sintesi. Come lettore, poi, ritengo che il racconto breve sia adeguato allo stile frenetico di vita che oggi conduciamo. La lettura di un romanzo richiede continuità, altrimenti non se ne apprezza la bellezza. Un racconto breve, invece, può essere letto per intero durante l’attesa dal medico, all’aeroporto prima di imbarcarsi, nella metropolitana, ecc. La mia raccolta di racconti, Istantanee di vita, ha avuto un buon riscontro non solo di critica ma anche di pubblico, è molto venduta, il che mi sta dando molta soddisfazione e, probabilmente, conferma la mia opinione.
7. La tua penultima opera infatti è composta da una serie di racconti dove si narra di rapporti affettivi. Natura da scoprire. C’è un messaggio particolare che desideri comunicare al pubblico?
Sì. La condivisione. Credo profondamente nel potere della condivisione. Così come nel desiderio di voler leggere per ritrovarsi in ciò che leggiamo.
Inoltre, in riferimento ai racconti a carattere ecologico, il messaggio che vorrei trasferire è che noi uomini di questa era abbiamo una grande responsabilità nei confronti delle nuove generazioni. In realtà questo mondo lo abbiamo preso in prestito dai nostri figli, non lo abbiamo ereditato. Tutto ciò che danneggiamo o miglioriamo apparterrà alle prossime generazioni. Ai nostri figli che non sono responsabili delle nostre azioni. In definitiva è a loro che dovremo restituirlo.
8. Hai vinto diversi premi letterari. Quali di questi ha gratificato di più la tua anima? E perché?
Quello che forse ha gratificato di più la mia anima è il concorso 88.88 organizzato dall'associazione culturale Yowras Association Jung vinto grazie ad un racconto inedito dal titolo “Le grida dei gabbiani”. Il premio mi è stato conferito da una giuria di Torino. Una giuria settentrionale che ha compreso perfettamente lo stato d’animo del meridione o meglio, di quella che è oggi definita la terra della speranza: Lampedusa. Terra di migranti, di migrazione e quindi d’internazionalità. Una giuria settentrionale che ha premiato una “terrona”. E’ stata una vera soddisfazione.
Per me quindi ha significato molto in qualità di autrice meridionale essere premiata per un racconto ambientato ancora più a sud della mia città natale.
9. Quali sono i tuoi progetti futuri in ambito letterario?
Una silloge di poesie sociali a largo aspetto: femminicidio, migranti, omosessualità.
10. Perché ancora una volta poesia?
La poesia è un’emozione che necessariamente deve esprimersi e si deve riuscire a comunicarla.
Il verso, la poesia è il vettore di un’emozione. Se questa emozione raggiunge il lettore il poeta ha raggiunto la sua meta ed io la mia.
Termina così un’intervista d’estate che lascia la scia di un raggio di sole che scalda, ma non brucia.
Grazie Ester!
http://www.art-litteram.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1009%3Aintervista-a-ester-cecere&catid=75%3Ainterviste&Itemid=27
INTERVISTA a ESTER CECERE
Scrittrice di poesia e narrativa
E’ un mattino d’estate. In un paesino di Puglia, nel sud dell’Italia, dove il sole fa sentire il suo calore già dalle prime ore del giorno.
Sono in attesa di una poetessa e narratrice che per la prima volta ho la possibilità di conoscere personalmente.
Dalla pienezza delle sue opere nascono
Fragile. Maneggiare con cura (Poesia) Ed. Kairós
Istantanee di vita (Narrativa) Ed. Kairós
Mi aspettavo di incontrare una donna corporalmente imponente e quasi autoritaria. Ecco invece che da una vettura utilitaria, accompagnata da un uomo discreto e scrutatore, esce con fare femminile e riflessivo, un fisico minuto, delicato che svela il carisma di una grande donna:
ESTER CECERE
Inizia così il nostro incontro sotto il cielo azzurro dell’Alto Salento:
1. Buongiorno Ester. Raccontami un po’ di te.
Sono sposata ed ho due figli. Sono ricercatrice al Consiglio Nazionale delle Ricerche da circa 30 anni. Amo svisceratamente il mare e la lettura. Il mare però detiene il primo posto.
2. Quali opere desideri citare tra quelle già pubblicate?
Burrasche e brezze (Poesia) - Il Filo, Roma, 2010
Come foglie in autunno (Poesia) - Edizioni Tracce, Pescara, 2012
Fragile. Maneggiare con cura (Poesia) - Edizioni Kairós, Napoli, 2014
Istantanee di vita (Narrativa) - Edizioni Kairós, Napoli, 2015
Con l’India negli occhi, con l’India nel cuore (Poesia) - Wip Edizioni, Bari, 2016
3. Dove, quando e come nasce Ester Cecere scrittrice?
Dove nasce: la scrittrice che è in me nasce tra il mar Mediterraneo e la terra di Puglia.
Quando nasce: in tenera età avverto già il desiderio di esporre per iscritto i miei pensieri, le mie riflessioni. Tutto ciò accade insieme a mio nonno che inizialmente ha trascritto i miei primi pensieri, fiabe e racconti. Poi ho iniziato con le poesie e da quel momento non ho mai più smesso.
Il mio primo libro di poesie dal titolo Burrasche e brezze è stato pubblicato nel 2010 da Il Filo editore. Non ha un andamento temporale.
Nel 2012 esce Come foglie in autunno e successivamente Fragile. Maneggiare con cura
Come nasce: poeti si nasce non si diventa. Sono doni congeniti.
4. Cosa ti ha portato a dedicare il tuo talento alla poesia? E qui faccio riferimento a Fragile. Maneggiare con cura
La poesia si impone. Hai un’emozione – qualcosa che ti colpisce e ti resta dentro. Quindi o scrivo ciò che mi colpisce su qualsiasi cosa trovo oppure scrivo dopo un po’ di tempo soprattutto se le emozioni sono troppo forti. Esse hanno bisogno di decantare, di riposare. Nel mio silenzio ritrovo quelle emozioni decantate che mi permettono di scrivere dopo aver elaborato l’emozione stessa.
5. Cosa lega la tua vena poetica alla narrativa? Per esempio in Istantanee di vita.
Perché questo cambiamento?
Esprimersi tramite la narrazione è completamente diverso dall’esprimersi in poesia. In poesia c’è molto non detto, si lascia molto spazio all’interpretazione del lettore. Ad un certo punto della mia vita, ho sentito l’esigenza di comunicare in maniera più esplicita e di concedermi un po’ più di spazio; così sono nati i racconti brevi pubblicati in Istantanee di vita. Sono racconti d’impronta realistica che prendono spunto da eventi realmente accaduti. Forse potrebbero sembrare banali, ma in realtà non lo sono poiché offrono spunti di riflessione che ci inducono a ricevere degli insegnamenti di vita. Ho avuto il coraggio di riportare su carta momenti realmente vissuti da me stessa e dai miei amici.
6. Perché hai scritto racconti brevi?
A questa domanda, solitamente rispondo scherzando: “Perché non ho il tempo di scriverli lunghi”. In realtà, questo è vero solo in parte. Il genere letterario del “racconto breve” si è sviluppato in Italia fra il XIII ed il XIV secolo con Boccaccio e ha conosciuto periodi di alti e bassi per quanto riguarda il gradimento da parte dei lettori. Personalmente, amo questo genere letterario, perché, come autore, mi consente di “trasmettere il messaggio” più rapidamente di quanto potrei fare con un romanzo; inoltre, esso esalta la mia capacità di sintesi. Come lettore, poi, ritengo che il racconto breve sia adeguato allo stile frenetico di vita che oggi conduciamo. La lettura di un romanzo richiede continuità, altrimenti non se ne apprezza la bellezza. Un racconto breve, invece, può essere letto per intero durante l’attesa dal medico, all’aeroporto prima di imbarcarsi, nella metropolitana, ecc. La mia raccolta di racconti, Istantanee di vita, ha avuto un buon riscontro non solo di critica ma anche di pubblico, è molto venduta, il che mi sta dando molta soddisfazione e, probabilmente, conferma la mia opinione.
7. La tua penultima opera infatti è composta da una serie di racconti dove si narra di rapporti affettivi. Natura da scoprire. C’è un messaggio particolare che desideri comunicare al pubblico?
Sì. La condivisione. Credo profondamente nel potere della condivisione. Così come nel desiderio di voler leggere per ritrovarsi in ciò che leggiamo.
Inoltre, in riferimento ai racconti a carattere ecologico, il messaggio che vorrei trasferire è che noi uomini di questa era abbiamo una grande responsabilità nei confronti delle nuove generazioni. In realtà questo mondo lo abbiamo preso in prestito dai nostri figli, non lo abbiamo ereditato. Tutto ciò che danneggiamo o miglioriamo apparterrà alle prossime generazioni. Ai nostri figli che non sono responsabili delle nostre azioni. In definitiva è a loro che dovremo restituirlo.
8. Hai vinto diversi premi letterari. Quali di questi ha gratificato di più la tua anima? E perché?
Quello che forse ha gratificato di più la mia anima è il concorso 88.88 organizzato dall'associazione culturale Yowras Association Jung vinto grazie ad un racconto inedito dal titolo “Le grida dei gabbiani”. Il premio mi è stato conferito da una giuria di Torino. Una giuria settentrionale che ha compreso perfettamente lo stato d’animo del meridione o meglio, di quella che è oggi definita la terra della speranza: Lampedusa. Terra di migranti, di migrazione e quindi d’internazionalità. Una giuria settentrionale che ha premiato una “terrona”. E’ stata una vera soddisfazione.
Per me quindi ha significato molto in qualità di autrice meridionale essere premiata per un racconto ambientato ancora più a sud della mia città natale.
9. Quali sono i tuoi progetti futuri in ambito letterario?
Una silloge di poesie sociali a largo aspetto: femminicidio, migranti, omosessualità.
10. Perché ancora una volta poesia?
La poesia è un’emozione che necessariamente deve esprimersi e si deve riuscire a comunicarla.
Il verso, la poesia è il vettore di un’emozione. Se questa emozione raggiunge il lettore il poeta ha raggiunto la sua meta ed io la mia.
Termina così un’intervista d’estate che lascia la scia di un raggio di sole che scalda, ma non brucia.
Grazie Ester!