IL BOOKTRAILER
ISTANTANEE DI VITA di Ester Cecere
Postfazione a cura di Maria Rizzi Ester Cecere, poetessa valida e ben conosciuta nel panorama letterario italiano, decide di cimentarsi anche in prosa con una Raccolta di racconti, che ci stupisce e ci affascina. Ci stupisce, in quanto l’Autrice riesce a creare una dicotomia tra la poetessa, dalla cifra stilistica ungarettiana e la scrittrice, cambiando registro in modo netto e indossando l’habitus della prosa evitando quasi del tutto i retaggi lirici. Leggendola, si evince il suo legame con i versi solo grazie ad alcuni artifici semantici, come le posposizioni dei soggetti o dei complementi oggetti agli articoli e alcuni ricami tesi a valorizzare i testi. Prendo spunto da tale asserzione per far riferimento al racconto «A passeggio con la mia malinconia», nel quale l’Autrice adotta l’espediente di umanizzare un sentimento e di renderlo compagno di viaggio della protagonista. L’animismo applicato alla malinconia ci induce, ovviamente, a fare i conti con la poetessa, ma il plot del testo risulta potente e ricco di stilettate narrative convincenti e seducenti. L’Autrice in questo variegato panorama di racconti intende proporre avvenimenti che appartengono alla sua esistenza, alle vite di coloro che ama, ma che in virtù della magia dello scrivere, coinvolgono la coscienza collettiva, invitano alla riflessione e possiedono spesso funzioni didattiche. E spazia da storie intarsiate di nostalgia, ad altre che sottolineano i valori che danno senso all’esistenza, quali l'amore materno, la solidarietà, la condivisione, la volontà di tendersi ad arco verso il prossimo. La prosa, asciutta, d’impatto potente, priva d’inutili ridondanze, consente al lettore di proiettarsi in modo immediato in ogni storia e di ascoltare l’eco dell’infanzia; di addentrarsi nei segreti della maternità; di ricostruire i tasselli di un viaggio che abbia avuto importanza per la crescita interiore; di seguire vicende ricche di messaggi sociali; di viaggiare nel disincanto, calcando le orme di una malinconia, che grazie all’adozione dell’animismo, diviene alter ego dell'Autrice. Ella non risparmia la solitudine, il dolore che, d’altronde, caratterizzano le esistenze di ognuno. Per aderire al suo spirito di biologa marina si potrebbe dire che il vivere è un moto ondoso: sulle prime sembra che esso non produca alcun effetto, poi, di colpo, si nota quanta sofferenza ha scavato! Le lezioni della vita, in effetti, non procurano solo saggezza, ma cicatrici e callosità, per dirla con Wallace Stegner. «Istantanee di vita» è un viaggio avvincente tra le verità e i valori dell’esistenza, condotto con toni netti, concreti, a tratti gradevolmente ruvidi, che mette in risalto l’affetto per il tempo andato, trasmettendo la sensazione che ci si debba aggrappare ai ricordi come a uno scrigno di tesori da custodire e non setacciare per cercare indizi di fallimenti. E proprio questo messaggio, mette in risalto, a mio avviso, un aspetto determinante della personalità di Ester Cecere: il coraggio. Leggendo racconti come «Una decisione a dir poco difficile»; «Quella corsa verso il rifugio»; «Non uccidete quell’uomo!», in cui emergono anche le isole dei ricordi di guerra, ascoltati nell’infanzia e nell’adolescenza, si coglie il senso profondo, struggente del grembo, ma anche e soprattutto, la tendenza caratteriale della nostra Autrice a combattere con determinazione ed energia. Ester Cecere, infine, con la sua raccolta ci illumina sulla più sorprendente delle verità: è il dolore a scomparire, misericordiosamente dalla memoria, non i sogni, non l’amore, in ogni sua accezione, non la felicità. |
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