https://salottodibrunacicala360gradi.blogspot.com/2020/01/interviste-in-panchina.html?fbclid=IwAR29Z5m6tHojOy8uCk8y9iUfI1kETyB0ULfVIiGLGLNPgedR5sKeHtgOSZI
Interviste in panchina
Dieci domande più una a
Ester Cecere
Ester Cecere (Taranto, 30/4/1958), è ricercatrice presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche e si occupa di biologia marina.
E’ autrice di cinque libri di poesia: “Burrasche e Brezze” (Il Filo, Roma, 2010); “Come foglie in autunno” (Ed. Tracce, Pescara, 2012); “Fragile. Maneggiare con cura” (Kairòs Ed., Napoli, 2014); “con l’India negli occhi, con l’India nel cuore” (WIP Ed., Bari, 2016); “Non vedo, non sento e…” (WIP Ed., Bari, 2017) e di due raccolte di racconti: “Istantanee di vita” (Kairòs Ed., Napoli, 2015) tradotta in tedesco, col testo italiano a fronte, e pubblicata col titolo di “Punti d’incroci” (Überschneidungen”, VoG Verlag ohne Geld e.K, Monaco-München, 2018) e “Dall’India a Lampedusa. Soste di viaggio” (WIP Ed., Bari, 2017).
Le sue pubblicazioni hanno figurato nelle maggiori rassegne librarie e sono state presentate nelle più importanti città italiane. Ha ricevuto circa 200 premi nei concorsi letterari e ha ottenuto anche lusinghieri riconoscimenti sia di pubblico sia di critica.
Ha pubblicato, su invito, in numerose antologie di AA.VV. anche a scopo benefico. Sue opere, inoltre, compaiono nelle varie antologie dei premi. Ha pubblicato in inglese in diverse riviste e antologie straniere, cartacee e online; alcune sue poesie sono state tradotte anche in inglese, francese, tedesco, spagnolo, rumeno, albanese e arabo.
Pubblica saltuariamente sulle seguenti riviste letterarie: “Il Porticciolo” edita dal Centro Culturale Il Porticciolo con sede a La Spezia; “Quaderni” edita da Lo specchio di Alice, Associazione culturale per l’Uni-Diversità con sede a Bologna; “LA BALLATA, edita dal Circolo Culturale “Lorenzo il Magnifico” Endas con sede a Livorno.
*****************************************************************************
Nei giorni subito antecedenti il Natale appena trascorso, ho chiesto a Ester Cecere di trovare uno spazio di tempo da dedicare a un'intervista mirata a far conoscere la poetessa/scrittrice nell'intimità dell'anima. Nonostante i giorni impegnativi e ricchi di affetti familiari Ester non si è sottratta restituendo per intero, generosamente, la sua consapevolezza di donna di grande umanità, la cui sensibilità introspettiva sa comunicare al lettore le fragilità e le risalite, i dolori della vita e la determinazione di perseguire i propri ideali nonostante la sofferenza. Dalle sue parole traspare un'autrice vera e sincera, con gli occhi illuminati di saggezza e meraviglia. (Bruna Cicala)
Migliaia di sorrisi comprerei
Migliaia di sorrisi
comprerei.
Per le strade
nella folla
li regalerei.
E chili di squillanti risa
ché risuonino
case, scuole ed ospedali.
Qualche etto di dolcezza
da donare solo
in caso di necessità.
E di gratitudine
pochissime bustine,
ché è spezia molto cara!
Ma poco è il mio denaro
e comunque
non mi servirebbe.
Ester Cecere
(dalla raccolta di poesie "Come foglie in autunno")
1 - Donna, moglie, madre, impegnata nell'attività che ama, nel sociale, nel trasmettere la grande cultura che la permea. Quale Ester predomina, quale è la sognatrice, quale è la passionaria. E chi rappresenta la vera Ester che è in te.
Sicuramente, la Ester che predomina è la madre! Le “altre” Ester sono, a secondo dei periodi, allo stesso livello. La Ester sognatrice è quella che si immagina sempre in giro per il mondo per scoprire nuove realtà, paesaggi, civiltà, popoli e, perché no, per aiutare coloro che vivono nel bisogno, nella necessità, coloro che sono privati dei loro diritti fondamentali, soprattutto bambini e donne. La Ester passionaria è quella che si lancia con entusiasmo nel sociale, che sposa qualche causa desiderosa di portare conforto morale e materiale.
2 - Come e quando ti sei accorta di essere una scrittrice?
Ho sempre scritto, sin da quando frequentavo le scuole elementari. Allora scrivevo fiabe e favole. Ce le ho ancora, poiché il mio nonno materno le rilegò. Dall'età di quattordici anni, ho iniziato a scrivere poesie e non ho più smesso.
3 - Che tipo di scrittore sei? Ti è difficile esserlo?
Non mi è sicuramente difficile essere uno scrittore, soprattutto un’autrice di poesia. Come amo dire, la poesia non si sceglie, la poesia si impone! È la poesia che sceglie il suo autore! Poeti si nasce, non lo si diventa. La poesia è in me. Non saprei immaginare la mia vita senza la poesia. Per quanto attiene alla narrativa, penso di essere un’autrice della corrente realista. Forse anche perché sono una ricercatrice, non amo i voli della fantasia, ho sempre i piedi ben piantati per terra e tutti i miei racconti sono ispirati a fatti realmente accaduti.
4 - Ci racconti com'è cambiato nel tempo il tuo rapporto con la scrittura? Cosa significa scrivere oggi, e cosa significava agli inizi? Cos'è rimasto, cosa ha perduto, e cosa ha guadagnato?
Per quanto riguarda la poesia, non è cambiato molto. Scrivevo e scrivo sempre sotto l’impulso di un’emozione, di una suggestione, tornando poi sulla composizione per il classico labor limae. Certamente, oggi gli avvenimenti suscitano in me reazioni diverse da quelle che provavo quando ero adolescente ma questo è dovuto al diverso livello di maturazione. Per quanto attiene alla narrativa, ho cominciato a scrivere racconti circa sei anni fa. Ad un certo punto della mia vita, infatti, ho sentito l’esigenza di comunicare in maniera più esplicita e di concedermi un po’ più di spazio. Così sono nati i racconti brevi pubblicati in due raccolte: “Istantanee di vita” e “Dall'India a Lampedusa. Soste di viaggio”. Esprimersi tramite la narrazione è completamente diverso dall'esprimersi in poesia. In poesia c’è molto non detto, si lascia molto spazio all'interpretazione del lettore.
5 - Che cosa significa per te la “credibilità” da offrire ai lettori?
Per me la credibilità coincide con l’autenticità. I lettori devono percepire che quanto scrivo è sentito, che io sono “vera”, che sono realmente “me stessa”. È un po’ come svestirmi e mostrare al lettore la mia anima nuda.
6 - Quale messaggio vuoi trasmettere con la tua poetica?
Non è facile rispondere a questa domanda. Quando si scrive una poesia, non ci si chiede cosa si vuole dire all'ipotetico lettore. Si scrive sotto una spinta emotiva, ma se l’emozione è autentica, anche i versi lo saranno e al lettore arriverà un messaggio in sintonia con l’emozione che ha ispirato il componimento.
7 - Vuoi far provare emozioni o vuoi provare emozioni?
A questa domanda, posso rispondere come alla precedente. Se l’emozione che ho provato è autentica, forte, dilaniante, il lettore proverà la mia stessa emozione. Ritengo di voler suscitare emozioni piuttosto che provarne. Anzi, scrivendo poesie, stempero le mie emozioni, in un certo senso le placo.
8 - Vuoi insegnare qualcosa o vuoi imparare qualcosa?
Non pretendo di insegnare assolutamente nulla! Se riesco a coinvolgere il lettore sono già contenta, ho raggiunto un risultato importante. Dallo scrivere, non solo poesie, ho imparato che è fondamentale guardarsi intorno, ascoltare e poi ascoltarsi, sempre, poiché in questo modo ci si conosce meglio. Ecco, forse, questo vorrei “insegnare” ai lettori: ascoltatevi, scoprirete in voi un universo sconosciuto.
9 – Pensi che la poesia possa essere un veicolo di crescita per tutti?
Si, sicuramente. La poesia non solo suscita emozioni, suggestioni, induce anche riflessioni, considerazioni. La poesia “agisce” in un primo momento sulla sfera emotiva, successivamente anche su quella razionale.
10 - Non ti deprime il fatto di non riuscire spesso a migliorare le cose?
Confesso che a volte sono un po’ preda dello sconforto. Poi penso che la speranza non debba mai abbandonarci, senza speranza non possiamo vivere. Inoltre, come autrice sia di poesia sia di narrativa, ritengo che, se con un mio componimento ho spinto un lettore a riflettere sul suo operato, magari a indurlo a pensare che può avere sbagliato, ho già ottenuto un importante risultato.
… più 1 …. Cosa vorresti dire a chi leggerà questa intervista?
All'ipotetico lettore di questa intervista, raccomanderei di leggere sempre, di tutto. La lettura serve per conoscere realtà lontane, non solo fisicamente (penso, ad esempio, a un libro che romanzi le vicende di un ragazzino orfano o profugo), per allargare i propri orizzonti, per liberarsi dai pregiudizi, per arricchire il proprio lessico. Inoltre, suggerirei di accostarsi sempre a un genere letterario, anche se pensa che possa non piacergli. Se non si legge poesia, non si può dire che la poesia non piace! E perché no? Consiglierei di provare a esternare le proprie emozioni scrivendo!
Ester Cecere - Bibliografia
Primo ricercatore presso l'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero del Consiglio Nazionale delle Ricerche
Laureata in scienze biologiche
"Burrasche e Brezze” delle Edizioni Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma - Collana Nuove Voci - Ottobre 2010 - Prefazione di Carla De Carli.
"Come foglie in autunno" delle Edizioni Tracce, Pescara - Collana Magister - Gennaio 2012 - Prefazione di Ninnj Di Stefano Busà;
"Fragile. Maneggiare con cura" Kairòs Edizioni, Napoli - Collana Le parole della Sybilla - Gennaio 2014 - Prefazione di Nazario Pardini.
"Istantanee di vita" Racconti. Kairòs Edizioni, Napoli – Sherazade Collana di narrativa - Gennaio 2015 – Posfazione di Maria Rizzi.
"con l'India negli occhi, con l'India nel cuore" Poesie e Fotografie - WIP Edizioni, Bari - Febbraio 2016
"Non vedo, non sento e..." Poesie - WIP Edizioni, Bari - Gennaio 2017 - Prefazione di Marina Pratici
Pubblica sulle seguenti riviste letterarie:
- Il Porticciolo edita dal Centro Culturale Il Porticciolo con sede a La Spezia e Quaderni edita da “Lo specchio di Alice” Associazione culturale per l’Uni-Diversità con sede a Bologna
Interviste in panchina
Dieci domande più una a
Ester Cecere
Ester Cecere (Taranto, 30/4/1958), è ricercatrice presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche e si occupa di biologia marina.
E’ autrice di cinque libri di poesia: “Burrasche e Brezze” (Il Filo, Roma, 2010); “Come foglie in autunno” (Ed. Tracce, Pescara, 2012); “Fragile. Maneggiare con cura” (Kairòs Ed., Napoli, 2014); “con l’India negli occhi, con l’India nel cuore” (WIP Ed., Bari, 2016); “Non vedo, non sento e…” (WIP Ed., Bari, 2017) e di due raccolte di racconti: “Istantanee di vita” (Kairòs Ed., Napoli, 2015) tradotta in tedesco, col testo italiano a fronte, e pubblicata col titolo di “Punti d’incroci” (Überschneidungen”, VoG Verlag ohne Geld e.K, Monaco-München, 2018) e “Dall’India a Lampedusa. Soste di viaggio” (WIP Ed., Bari, 2017).
Le sue pubblicazioni hanno figurato nelle maggiori rassegne librarie e sono state presentate nelle più importanti città italiane. Ha ricevuto circa 200 premi nei concorsi letterari e ha ottenuto anche lusinghieri riconoscimenti sia di pubblico sia di critica.
Ha pubblicato, su invito, in numerose antologie di AA.VV. anche a scopo benefico. Sue opere, inoltre, compaiono nelle varie antologie dei premi. Ha pubblicato in inglese in diverse riviste e antologie straniere, cartacee e online; alcune sue poesie sono state tradotte anche in inglese, francese, tedesco, spagnolo, rumeno, albanese e arabo.
Pubblica saltuariamente sulle seguenti riviste letterarie: “Il Porticciolo” edita dal Centro Culturale Il Porticciolo con sede a La Spezia; “Quaderni” edita da Lo specchio di Alice, Associazione culturale per l’Uni-Diversità con sede a Bologna; “LA BALLATA, edita dal Circolo Culturale “Lorenzo il Magnifico” Endas con sede a Livorno.
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Nei giorni subito antecedenti il Natale appena trascorso, ho chiesto a Ester Cecere di trovare uno spazio di tempo da dedicare a un'intervista mirata a far conoscere la poetessa/scrittrice nell'intimità dell'anima. Nonostante i giorni impegnativi e ricchi di affetti familiari Ester non si è sottratta restituendo per intero, generosamente, la sua consapevolezza di donna di grande umanità, la cui sensibilità introspettiva sa comunicare al lettore le fragilità e le risalite, i dolori della vita e la determinazione di perseguire i propri ideali nonostante la sofferenza. Dalle sue parole traspare un'autrice vera e sincera, con gli occhi illuminati di saggezza e meraviglia. (Bruna Cicala)
Migliaia di sorrisi comprerei
Migliaia di sorrisi
comprerei.
Per le strade
nella folla
li regalerei.
E chili di squillanti risa
ché risuonino
case, scuole ed ospedali.
Qualche etto di dolcezza
da donare solo
in caso di necessità.
E di gratitudine
pochissime bustine,
ché è spezia molto cara!
Ma poco è il mio denaro
e comunque
non mi servirebbe.
Ester Cecere
(dalla raccolta di poesie "Come foglie in autunno")
1 - Donna, moglie, madre, impegnata nell'attività che ama, nel sociale, nel trasmettere la grande cultura che la permea. Quale Ester predomina, quale è la sognatrice, quale è la passionaria. E chi rappresenta la vera Ester che è in te.
Sicuramente, la Ester che predomina è la madre! Le “altre” Ester sono, a secondo dei periodi, allo stesso livello. La Ester sognatrice è quella che si immagina sempre in giro per il mondo per scoprire nuove realtà, paesaggi, civiltà, popoli e, perché no, per aiutare coloro che vivono nel bisogno, nella necessità, coloro che sono privati dei loro diritti fondamentali, soprattutto bambini e donne. La Ester passionaria è quella che si lancia con entusiasmo nel sociale, che sposa qualche causa desiderosa di portare conforto morale e materiale.
2 - Come e quando ti sei accorta di essere una scrittrice?
Ho sempre scritto, sin da quando frequentavo le scuole elementari. Allora scrivevo fiabe e favole. Ce le ho ancora, poiché il mio nonno materno le rilegò. Dall'età di quattordici anni, ho iniziato a scrivere poesie e non ho più smesso.
3 - Che tipo di scrittore sei? Ti è difficile esserlo?
Non mi è sicuramente difficile essere uno scrittore, soprattutto un’autrice di poesia. Come amo dire, la poesia non si sceglie, la poesia si impone! È la poesia che sceglie il suo autore! Poeti si nasce, non lo si diventa. La poesia è in me. Non saprei immaginare la mia vita senza la poesia. Per quanto attiene alla narrativa, penso di essere un’autrice della corrente realista. Forse anche perché sono una ricercatrice, non amo i voli della fantasia, ho sempre i piedi ben piantati per terra e tutti i miei racconti sono ispirati a fatti realmente accaduti.
4 - Ci racconti com'è cambiato nel tempo il tuo rapporto con la scrittura? Cosa significa scrivere oggi, e cosa significava agli inizi? Cos'è rimasto, cosa ha perduto, e cosa ha guadagnato?
Per quanto riguarda la poesia, non è cambiato molto. Scrivevo e scrivo sempre sotto l’impulso di un’emozione, di una suggestione, tornando poi sulla composizione per il classico labor limae. Certamente, oggi gli avvenimenti suscitano in me reazioni diverse da quelle che provavo quando ero adolescente ma questo è dovuto al diverso livello di maturazione. Per quanto attiene alla narrativa, ho cominciato a scrivere racconti circa sei anni fa. Ad un certo punto della mia vita, infatti, ho sentito l’esigenza di comunicare in maniera più esplicita e di concedermi un po’ più di spazio. Così sono nati i racconti brevi pubblicati in due raccolte: “Istantanee di vita” e “Dall'India a Lampedusa. Soste di viaggio”. Esprimersi tramite la narrazione è completamente diverso dall'esprimersi in poesia. In poesia c’è molto non detto, si lascia molto spazio all'interpretazione del lettore.
5 - Che cosa significa per te la “credibilità” da offrire ai lettori?
Per me la credibilità coincide con l’autenticità. I lettori devono percepire che quanto scrivo è sentito, che io sono “vera”, che sono realmente “me stessa”. È un po’ come svestirmi e mostrare al lettore la mia anima nuda.
6 - Quale messaggio vuoi trasmettere con la tua poetica?
Non è facile rispondere a questa domanda. Quando si scrive una poesia, non ci si chiede cosa si vuole dire all'ipotetico lettore. Si scrive sotto una spinta emotiva, ma se l’emozione è autentica, anche i versi lo saranno e al lettore arriverà un messaggio in sintonia con l’emozione che ha ispirato il componimento.
7 - Vuoi far provare emozioni o vuoi provare emozioni?
A questa domanda, posso rispondere come alla precedente. Se l’emozione che ho provato è autentica, forte, dilaniante, il lettore proverà la mia stessa emozione. Ritengo di voler suscitare emozioni piuttosto che provarne. Anzi, scrivendo poesie, stempero le mie emozioni, in un certo senso le placo.
8 - Vuoi insegnare qualcosa o vuoi imparare qualcosa?
Non pretendo di insegnare assolutamente nulla! Se riesco a coinvolgere il lettore sono già contenta, ho raggiunto un risultato importante. Dallo scrivere, non solo poesie, ho imparato che è fondamentale guardarsi intorno, ascoltare e poi ascoltarsi, sempre, poiché in questo modo ci si conosce meglio. Ecco, forse, questo vorrei “insegnare” ai lettori: ascoltatevi, scoprirete in voi un universo sconosciuto.
9 – Pensi che la poesia possa essere un veicolo di crescita per tutti?
Si, sicuramente. La poesia non solo suscita emozioni, suggestioni, induce anche riflessioni, considerazioni. La poesia “agisce” in un primo momento sulla sfera emotiva, successivamente anche su quella razionale.
10 - Non ti deprime il fatto di non riuscire spesso a migliorare le cose?
Confesso che a volte sono un po’ preda dello sconforto. Poi penso che la speranza non debba mai abbandonarci, senza speranza non possiamo vivere. Inoltre, come autrice sia di poesia sia di narrativa, ritengo che, se con un mio componimento ho spinto un lettore a riflettere sul suo operato, magari a indurlo a pensare che può avere sbagliato, ho già ottenuto un importante risultato.
… più 1 …. Cosa vorresti dire a chi leggerà questa intervista?
All'ipotetico lettore di questa intervista, raccomanderei di leggere sempre, di tutto. La lettura serve per conoscere realtà lontane, non solo fisicamente (penso, ad esempio, a un libro che romanzi le vicende di un ragazzino orfano o profugo), per allargare i propri orizzonti, per liberarsi dai pregiudizi, per arricchire il proprio lessico. Inoltre, suggerirei di accostarsi sempre a un genere letterario, anche se pensa che possa non piacergli. Se non si legge poesia, non si può dire che la poesia non piace! E perché no? Consiglierei di provare a esternare le proprie emozioni scrivendo!
Ester Cecere - Bibliografia
Primo ricercatore presso l'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero del Consiglio Nazionale delle Ricerche
Laureata in scienze biologiche
"Burrasche e Brezze” delle Edizioni Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma - Collana Nuove Voci - Ottobre 2010 - Prefazione di Carla De Carli.
"Come foglie in autunno" delle Edizioni Tracce, Pescara - Collana Magister - Gennaio 2012 - Prefazione di Ninnj Di Stefano Busà;
"Fragile. Maneggiare con cura" Kairòs Edizioni, Napoli - Collana Le parole della Sybilla - Gennaio 2014 - Prefazione di Nazario Pardini.
"Istantanee di vita" Racconti. Kairòs Edizioni, Napoli – Sherazade Collana di narrativa - Gennaio 2015 – Posfazione di Maria Rizzi.
"con l'India negli occhi, con l'India nel cuore" Poesie e Fotografie - WIP Edizioni, Bari - Febbraio 2016
"Non vedo, non sento e..." Poesie - WIP Edizioni, Bari - Gennaio 2017 - Prefazione di Marina Pratici
Pubblica sulle seguenti riviste letterarie:
- Il Porticciolo edita dal Centro Culturale Il Porticciolo con sede a La Spezia e Quaderni edita da “Lo specchio di Alice” Associazione culturale per l’Uni-Diversità con sede a Bologna