RECENSIONE A CURA DI MARIA RIZZI
La maschera, ovvero l’ipocrités greco, che lungi dall’alludere all’ipocrisia, etimologicamente sta a indicare l’attitudine ad adattarsi alle numerose stanze della vita, cambiando maschera a seconda dell’interlocutore, della circostanza, nell’accezione di Ester Cecere nella sua ultima Silloge “Fragile. Maneggiare con cura”, diviene volto autentico, ma trasformato dall’assenza d’amore, di comprensione, di tenerezza. Le parole hanno carattere di ‘pillole di barbiturici’, per anestetizzare i sentimenti e si recita a soggetto, pirandellianamente, chiedendo al paradosso, il permesso di trovare ‘un perché’, una ragione. La raccolta di poesie della nostra Autrice è il cammino di una donna attraverso i rovi dell’esistenza, tra gli elementi di una natura divenuta matrigna. I simbolismi adottati da Ester sono simili a incisioni di bisturi. Ella si identifica con esseri indifesi, innocui, come la formica, la coccinella o a figli del cielo, abituati agli stormi, come il passero, il gabbiano, e grida il timore di essere calpestata o di non trovare spiragli di cielo nei quali volare. L’Autrice non è creatura fragile, o per essere più esatti, non appare tale. Indossa la sua quotidiana corazza e appare determinata, sicura di sé, mentre cammina ‘su vetri infranti e schegge’, ‘su strade disseminate di cocci’. Il mistero del dolore è affidato a similitudini di struggente fulgore con le bellezze del Creato: i prati, i laghi, i bastioni di ghiaccio, i tronchi cavi, i cristalli. Mistero teso a palpitare nell’ “assordante silenzio”, che vibra in ogni cellula dell’universo. “In questo silenzio che smisura è ululato di vento anche il respiro” versi tratti da “Silenzio” Eppure la donna avvolta di silenzio, la donna - “manichino”, che asserisce “lascio che il mondo mi viva”, tratto da “Manichino”, lirica che potrebbe, in linea con Ungaretti, l’Autore prediletto dall’Autrice, essere compiuta, anche se consistesse unicamente di quest’ultimo verso, non cede alla nudità della rassegnazione. Dal bordo del precipizio, prova spesso a spostarsi sull’orlo della speranza e resta in attesa di una spinta… “Smarrito, all’infinito di pece il cuore lo sguardo rivolge. E’ ancora lì la Stella Polare” versi tratti da “Stella Polare” “Stupita anche in te contemplo nitida l’impronta del Divino” versi tratti da “Anche in te” Il dato di fatto ineluttabile, che la Silloge di Ester mette in rilievo, è che non è possibile realizzare il destino di Poeti, se non scendendo nelle parti più profonde di se stessi, anche a costo di incontrare le fiamme dell’inferno, di quell’inferno senza il quale è impossibile tornare ‘a riveder le stelle’… Il magnifico prefatore, il Professor Nazario Pardini, analizza da autentico critico letterario l’Opera di Ester Cecere, io mi fermo a leggerla, la vivo mentre si dona in versi, intimisti, - non intimi -, e universali al tempo stesso, in levare in ogni sua lirica, ispirata nel trovare versi ritmici, di sillabe prevalentemente dispari e quindi idonee alle scelte poetiche classiche, anche se non ancorate alla fissità della metrica pura. Io mi fermo ad ammirarla, resto ancora e sempre stupita dal suo coraggio di essere donna, biologa, madre, figlia, moglie, in una Raccolta che, come la precedente, “Come foglie in autunno”, si può leggere come un romanzo. E desidero applaudirla, nel silenzio ovattato della stanza, per il suo testo di rara forza nel quale crepita la luce ampia, esorbitante, misteriosa della femminilità. |
- Home
- biografia
- contatti
-
opere
- elenco pubblicazioni
- copertine pubblicazioni
-
prefazioni ai volumi pubblicati
>
- Un Natale senza smog
- Un Natale tutto in rosa
- Un Natale davvero straordinario
- Azzurro Mediterraneo
- Sguardi
- Avanzava settembre
- Dall'India a Lampedusa soste di viaggio
- Non vedo, non sento e...
- con l'India negli occhi, con l'India nel cuore
- Istantanee di vita
- Fragile. Maneggiare con cura
- Come foglie in autunno
- Burrasche e brezze
- poesie >
- riconoscimenti
-
note critiche
-
recensioni sull'opera dell'autore
>
-
recensioni varie
>
- Azzurro Mediterraneo - note
- Sguardi - note
- Avanzava settembre - note
- Dall'India a Lampedusa. Soste di viaggio
- Non vedo, non sento e...
- con l'India negli occhi con L'india nel cuore
- Istantanee di vita
- Fragile. Maneggiare con cura
- Come foglie in autunno/burrasche e brezze
- Come foglie in autunno
- Burrasche e brezze
- Stralci di testimonianze critiche
- premi vinti - alcune motivazioni giurie
-
recensioni varie
>
-
recensioni sull'opera dell'autore
>
-
video
- “Naturalmente Poesia” a cura di Marina Atzori – 33 artisti scrivono per gli amici animali a rischio
- Ester Cecere premiata a Limbiate
- Ester Cecere letta da Rodolfo Vettor
- Poesia letta da Daniele Ambrosini
- video presentazione "Non vedo, non sento e..."
- video presentazione - "con l'India negli occhi con l'India nel cuore"
- video presentazione - Istantanee di vita
- Video presentazione - Fragile. Maneggiare con cura
- Rassegna stampa
-
interviste
- video interviste
- “AZZURRO MEDITERRANEO” È IL NUOVO LIBRO DI ESTER CECERE
- Intervista a cura di M. Bruccheri - 2
- Intervista a cura di M.Bruccheri - 1
- Intervista a cura di Bruna Cicala
- Intervista a cura di M. Bruccheri
- Intervista a cura di Andrea Giostra
- Intervista a cura di P.Colombo
- Intervista a cura di Michele Bruccheri
- Intervista a cura di Rosanna Lanzillotti
- Intervista a cura di Dianora Tinti
- intervista a cura di Daniela Cecchini
- Intervista a cura di Irene Losito
- intervista a cura di Silvana Giuliano
- Ricerca scientifica e Poesia
- I commenti dei lettori
- opere recensite da Ester Cecere
- photogallery
- altro
- COOKIES POLICY