Motivazione della Segnalazione Speciale della Giuria della VI Ed. del Premio “Scriviamo insieme” (Roma, 2016) conferita a “con l’India negli occhi, con l’India nel cuore” Wip Edizioni.
http://www.premioscriviamoinsieme.com/uploads/9/7/1/4/9714616/motivazioni_opere_premiate_2016.pdf
"Il viaggio è, senza alcun dubbio, un forte elemento di ispirazione poetica e tanto più lo è un viaggio in luoghi lontani dove gli usi, i costumi, i modi di vita, … sono così diversi dalla nostra cultura da spiazzare tutte le nostre conoscenze e convinzioni. Così è stato il viaggio che la poetessa Ester Cecere ha compiuto in India, Paese dalla civiltà millenaria e denso di contraddizioni. Un viaggio che l’ha costretta ad esplorare il crinale delle diversità, che ha fatto emergere e messo in evidenza le numerose dissonanze tra quella realtà, così cruda e scioccante, ed il mondo occidentale. Raffinata ed agile è la scrittura della poetessa, nei suoi componimenti dipinge volti, cose, paesaggi, situazioni, umili lavori,… ed insieme le emozioni che questi provocano in lei, così che il viaggio compiuto in questa terra sconosciuta diviene un viaggio interiore nel suo corpo, nel suo sentire. I suoi versi divengono segni che s’imprimono sulla pelle, l’India che scorre dinanzi ai suoi occhi penetra, con grande forza ed immediatezza, nel suo cuore e valica la sua anima. Ed i suoi sensi sono amplificati nel cogliere ogni particolare, nello scovare le dimensioni più nascoste di quella realtà, le luci e le ombre… Le singole composizioni poetiche non vengono connotate da un titolo: sono frammenti di un unico itinerario dove ogni poesia dipinge, con brevi sapienti pennellate, un aspetto dell’India così da ricostruirne le tante facce, fatte di porzioni contrastanti governate dal disordine, dall’enigma, dalla continua sorpresa e lacerazione dinnanzi alla miseria più assoluta. L’autrice allega alla sua raccolta poetica una sezione fotografica nella quale raccoglie una serie di istantanee, da lei stessa realizzate, nel Paese visitato. Le foto sono un altro linguaggio per raccontare quel luogo dimenticato, prima che rischi di divenire soltanto un luogo lontano ed esca fuori anche dai confini delle nostre coscienze. Sono immagini che colgono la vita, i volti, i luoghi, le attività quotidiane della gente, le ritualità, … immagini di vite negate, mutilate. Testimonianze di una realtà così fortemente drammatica da farci interrogare, ancora una volta, sulle differenze e lo squilibrio che dividono il Nord dal Sud del mondo. In quelle istantanee il tempo pare essersi fermato. Un viaggio in un non luogo e in un non tempo."
http://www.premioscriviamoinsieme.com/uploads/9/7/1/4/9714616/motivazioni_opere_premiate_2016.pdf
"Il viaggio è, senza alcun dubbio, un forte elemento di ispirazione poetica e tanto più lo è un viaggio in luoghi lontani dove gli usi, i costumi, i modi di vita, … sono così diversi dalla nostra cultura da spiazzare tutte le nostre conoscenze e convinzioni. Così è stato il viaggio che la poetessa Ester Cecere ha compiuto in India, Paese dalla civiltà millenaria e denso di contraddizioni. Un viaggio che l’ha costretta ad esplorare il crinale delle diversità, che ha fatto emergere e messo in evidenza le numerose dissonanze tra quella realtà, così cruda e scioccante, ed il mondo occidentale. Raffinata ed agile è la scrittura della poetessa, nei suoi componimenti dipinge volti, cose, paesaggi, situazioni, umili lavori,… ed insieme le emozioni che questi provocano in lei, così che il viaggio compiuto in questa terra sconosciuta diviene un viaggio interiore nel suo corpo, nel suo sentire. I suoi versi divengono segni che s’imprimono sulla pelle, l’India che scorre dinanzi ai suoi occhi penetra, con grande forza ed immediatezza, nel suo cuore e valica la sua anima. Ed i suoi sensi sono amplificati nel cogliere ogni particolare, nello scovare le dimensioni più nascoste di quella realtà, le luci e le ombre… Le singole composizioni poetiche non vengono connotate da un titolo: sono frammenti di un unico itinerario dove ogni poesia dipinge, con brevi sapienti pennellate, un aspetto dell’India così da ricostruirne le tante facce, fatte di porzioni contrastanti governate dal disordine, dall’enigma, dalla continua sorpresa e lacerazione dinnanzi alla miseria più assoluta. L’autrice allega alla sua raccolta poetica una sezione fotografica nella quale raccoglie una serie di istantanee, da lei stessa realizzate, nel Paese visitato. Le foto sono un altro linguaggio per raccontare quel luogo dimenticato, prima che rischi di divenire soltanto un luogo lontano ed esca fuori anche dai confini delle nostre coscienze. Sono immagini che colgono la vita, i volti, i luoghi, le attività quotidiane della gente, le ritualità, … immagini di vite negate, mutilate. Testimonianze di una realtà così fortemente drammatica da farci interrogare, ancora una volta, sulle differenze e lo squilibrio che dividono il Nord dal Sud del mondo. In quelle istantanee il tempo pare essersi fermato. Un viaggio in un non luogo e in un non tempo."